Punti neri: eliminarli con il dentifricio

punti neri dentifricio Intere generazioni di adolescenti hanno utilizzato il comune dentifricio a pasta bianca come rimedio d’emergenza per eliminare i brufoli e i punti neri.

Esso ha rappresentato, soprattutto a cavallo tra gli anni settanta e ottanta, un’efficace alternativa sempre a portata di mano a prodotti specifici (come il sapone di Aleppo o i cerotti antibrufoli), in un periodo in cui questi non erano ancora di immediata reperibilità (soprattutto nei piccoli centri abitati) e il commercio online era una realtà ancora ben lungi dall’affermarsi.

Ultimo aggiornamento 2024-05-03


Tale usanza si è poi riverberata fino ai giorni nostri, e ancora oggi viene rispolverata dagli adolescenti di tutto il mondo, con maggiore o minore sistematicità a seconda dei casi.

Se ad esempio ti trovassi in presenza di sfoghi di acne o altre eruzioni cutanee, e per qualsiasi ragione fossi sprovvisto di un rimedio pensato appositamente per la loro rimozione, come ti comporteresti?

In casi come questo, l’unica apparente via d’uscita ti sembrerà quella di ricorrere al rimedio casalingo suggerito a suo tempo dai tuoi genitori: applica sulla pelle del viso un po’ di dentifricio.

Il vantaggio più ovvio è l’immediata reperibilità del prodotto (anche se sei in viaggio, avrai sicuramente portato con te un tubetto di dentifricio), oltre a un’effettiva attenuazione del problema, almeno nel breve periodo.

Ma questa tipologia di prodotti è davvero in grado di rimuovere i punti neri in maniera efficace e definitiva? Proviamo a fare chiarezza.

Acne e punti neri: cos’è e come si formano

acne punti neri formazione

In estrema sintesi, l’acne è un fenomeno infiammatorio che interessa alcune zone della pelle, in particolare il viso e la gola. Esso è causato dalla formazione di depositi di grasso all’interno delle ghiandole sebacee e dei follicoli piliferi.

Questi ultimi, per motivi endogeni ed esogeni, si ostruiscono, mentre le ghiandole continuano a secernere sebo (sostanza che ha lo scopo di stabilizzarne il grado di idratazione della pelle, evitando che questa si secchi), generando accumuli lipidici sottocutanei.

E sono proprio tali concentrazioni anomale di sostanze grasse a determinare quelle eruzioni cutanee comunemente note come punti neri.

La messa in commercio di prodotti di cosmesi espressamente dedicati alla cura e all’igiene del viso – come il sempre più utilizzato sapone allo zolfo – ha attenuato notevolmente l’incidenza sociale di tale fenomeno.

Tuttavia, ancora oggi, non mancano i casi di persone affette da acne che, prese dall’ansia e dalla frenesia di liberarsene nel più breve tempo possibile, ricorrono a metodi impropri e dannosi, producendo danni permanenti alla loro cute.

Parliamo dei famosi “crateri” da acne, ovvero le microcicatrici da rimozione forzata dei brufoli attraverso spremitura o raschiamento, che al contrario del brufolo stesso non andranno più via se non per mezzo di lunghi e costosi trattamenti estetico-chirurgici (peeling, dermoabrasione, trattamenti laser).

Dentifricio per punti neri: un rimedio efficace o un prodotto dannoso?

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Per questo motivo, è necessario conoscere nel dettaglio ogni aspetto clinico, il livello di efficacia e persistenza degli effetti (desiderati e non) e ogni possibile controindicazione dei prodotti utilizzati per trattare la pelle grassa e gli eventuali eccessi di produzione sebacea.

Il dentifricio, in tal senso, non fa eccezione. Pertanto è bene chiarire subito un concetto: se da un lato è vero che l’utilizzo di dentifricio su dei brufoli isolati ne favorisce la rapida asciugatura, dall’altro sarebbe sbagliato considerare tale famiglia di prodotti, pensati per tutt’altra funzione, un rimedio definitivo contro l’acne. Inoltre, non si tratta di una soluzione priva di controindicazioni, anche di significativa entità.

Proviamo a ragionare in sintesi. Il dentifricio a pasta bianca contiene sostanze chimiche come il perossido di idrogeno, l’amamelide e il bicarbonato di sodio, che rimuovono il grasso di superficie, aiutano a disinfettare la pelle e chiudono i pori.

Ma attenzione: questi stessi ingredienti possono provocare una secchezza eccessiva della pelle, un pericolo per la salute della stessa non meno serio di quanto lo siano i punti neri.

Inoltre, le paste dentifricie contengono quasi tutte un quantitativo non trascurabile di metanolo, un alcol semplice che a contatto con la pelle può causare irritazioni e infiammazioni, ovvero il terreno di coltura migliore perché si verifichi una recrudescenza di acne. Insomma, a lungo andare il rimedio rischia di essere peggiore del male.

Dentifricio? Solo in casi di emergenza

Sulla base di queste informazioni, abbiamo un quadro più chiaro della situazione. In sostanza, puoi utilizzare il dentifricio solo in maniera occasionale, come sostituto dei prodotti specifici per il trattamento dei punti neri, ma non è assolutamente consigliabile farne un uso prolungato, dal momento che il dentifricio elimina i brufoli in superficie e sulla breve distanza temporale, ma crea le condizioni perché questi ritornino più invasivi di prima.

Prima di utilizzare il dentifricio

Poniamo ora il caso che tu sia in una di quelle situazioni di emergenza sopra citate. Ti trovi fuori sede e non hai con te i prodotti di cosmesi che utilizzi normalmente per la seboregolazione del viso e tieni nell’armadietto del bagno di casa.

Nell’imminenza di un appuntamento importante, ti accorgi che si è formato un brufolo in bella evidenza sul tuo volto.

Senza farti prendere dal panico, prendi il tubetto del dentifricio, possibilmente a pasta bianca (i prodotti in gel possono avere una composizione chimica non efficace per la rimozione dell’acne), altrimenti fattelo prestare o acquistalo presso il primo supermercato che trovi.

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Controlla che il prodotto contenga triclosan, una sostanza che ha proprietà battericide ed è molto efficace soprattutto contro il propionibacterium acnes, ovvero il batterio che rappresenta la principale concausa dell’acne.

Anche la presenza di carbonato di calcio e mentolo è fortemente consigliata: il primo ha un effetto gentilmente abrasivo, e dunque aiuta la rimozione meccanica, mentre il secondo è un lenitivo naturale.

Per fortuna la maggior parte dei dentifrici a pasta bianca in commercio contiene tali ingredienti.

Togliere i punti neri con il dentifricio: la corretta applicazione

Versa una quantità sufficiente di prodotto in una ciotola. Il quantitativo deve essere determinato sulla base delle dimensioni dell’area interessata: pertanto, per un singolo brufolo ti basterà la quantità di pasta che utilizzi normalmente per lavarti i denti.

Aggiungi un pizzico di sale o di acqua ossigenata: aiuteranno ad attivare i principi attivi. È un’operazione facoltativa, ma fortemente consigliata. Mescola bene.

Bagnati il viso con abbondante acqua tiepida. Applica il prodotto uniformemente sulla zona interessata, strofinando delicatamente. Non utilizzare cotone idrofilo o altri strumenti come i cotton-fioc: adopera le mani, ovviamente dopo averle ben lavate.

Non fare pressione sul brufolo, non spremere, non grattare: limitati a massaggiare con movimenti circolari, decisi ma delicati.

Attendi 15 minuti con l’applicazione sul volto. Trascorso questo tempo, risciacqua con acqua tiepida.

Infine, la regola più importante di tutte: se il punto nero non va via, non insistere. Tienilo stampato sul volto e in contesti sociali fai buon viso a cattivo gioco.

Se qualcuno fa una battuta di cattivo gusto, manda giù il rospo e ignoralo: meglio un piccolo incidente diplomatico che un danno semipermanente alla pelle del viso.

Appena puoi, acquista un prodotto specifico, e se il problema persiste recati da un dermatologo.