Sbiancamento denti: fa male?

Sbiancamento denti fa male Ti sarai certamente domandato, almeno una volta nella tua vita, se lo sbiancamento dei denti fa male. Il sorriso è il nostro primo biglietto da visita e il tuo desiderio di sfoggiare denti bianchi è del tutto legittimo.

Questo sogno si scontra, molto spesso, con una realtà ben diversa fatta di macchie dovute a scorretta igiene orale, consumo di bevande gassate e colorate, abuso di stupefacenti, fumo di sigaretta, assunzione di alcuni tipi di farmaci (tetracicline) e ingestione di cibi costituiti da molecole pigmentate (mirtilli, more, carciofi, liquirizia, melanzane).

Ultimo aggiornamento 2025-03-18


Tale inestetismo, per fortuna, può essere trattato con successo ricorrendo al cosiddetto sbiancamento dei denti. Cerchiamo, dunque, di capire meglio che cos’è lo sbiancamento dentale, quanti e quali tipi ne esistono e se vi sono particolari controindicazioni.

Che cos’è lo sbiancamento dei denti

Lo sbiancamento dentale è un trattamento estetico volto alla rimozione delle discromie dentali da elementi vitali e/o devitali (la procedura in tal caso è leggermente più lunga e complessa). L’intervento può essere domiciliare e professionale (o bleaching); nel primo caso puoi sbiancarti i denti direttamente a casa tua con l’ausilio di preparati specifici, mentre nel secondo devi rivolgerti a un professionista (studio odontoiatrico o centro estetico abilitato).

Prima di procedere (indipendentemente dalla tecnica prescelta), esegui un’accurata pulizia dentale volta alla rimozione di placca, tartaro e residui di cibo; contatta dunque il tuo dentista e prenota una seduta di detartrasi con air polishing (getto combinato di aria, bicarbonato di sodio e acqua).

Giunto a questo punto, puoi procedere con lo sbiancamento vero e proprio; in ambito professionale si distinguono tecniche con laser e lampada LED.

Sbiancamento dei denti con il laser

Lo sbiancamento dei denti con il laser comporta l’applicazione di un gel a base di perossido di idrogeno sulla superficie dei singoli elementi. Il composto, attivato dalla luce laser, rilascia i cosiddetti radicali liberi; questi raggiungono le molecole pigmentate (responsabili delle macchie) e le frantumano attraverso reazioni di ossidoriduzione.

Le fasi che contraddistinguono questo tipo di trattamento possono essere così riassunte.

  1. Inserimento di uno strumento dedicato per divaricare completamente la bocca ed esporre le arcate dentarie;
  2. Applicazione del gel di perossido d’idrogeno al 35%;
  3. Irradiazione dei denti con l’ausilio della luce laser, attivazione del gel e liberazione di ossigeno. Quest’ultimo, arrivato in profondità, dà origine a reazioni ossidoriduttive che favoriscono la disgregazione delle molecole iperpigmentate in frammenti più piccoli facilmente rimovibili;
  4. Rimozione del gel dopo un intervallo temporale compreso tra 15 e 40 minuti.

Alcuni dentisti possono scattare una foto alle arcate dentali in fase preliminare al fine di verificare l’efficacia dello sbiancamento.

Il trattamento è assolutamente indolore, ma al termine di esso puoi accusare alcuni disturbi passeggeri quali aumento della sensibilità dentale e bruciore a carico delle gengive. Segui i consigli dell’odontoiatra e riduci per alcuni giorni il consumo di cibi e/o bevande colorate e il fumo di sigaretta.

I risultati dello sbiancamento con luce laser sono visibili nell’immediato, ma tendono comunque ad accentuarsi con il passare delle ore. L’effetto sbiancante ha, invece, una durata generalmente compresa tra 1 e 2 anni, ma molto dipende dalle tue abitudini (consumo di caffè, bibite colorate, fumo di sigaretta).

Vedi anche “Sbiancamento denti laser” per un ulteriore approfondimento.

Sbiancamento dei denti con la lampada LED

Ultimo aggiornamento 2025-03-18


I denti vengono trattati con agenti dedicati a base di sostanze decoloranti e sulla loro superficie viene successivamente proiettata la luce prodotta da una lampada LED. Il fascio, emesso dal dispositivo, accelera il processo di sbiancamento comportandosi come un catalizzatore sull’agente attivo.

Lo sbiancamento con luce LED può essere effettuato anche in ambito domestico: puoi acquistare in farmacia un kit dedicato comprensivo di lampada a luce LED, calco da inserire in bocca e gel ad azione sbiancante. Distribuisci il composto attivo sulla superficie dei denti, indossa la mascherina e accendi la lampada per 15 minuti. Prima di sottoporti a un tale trattamento, leggi però con attenzione il foglietto illustrativo e segui le indicazioni alla lettera.

Lo sbiancamento con luce LED (professionale e fai da te) ti permette di ottenere risultati visibili in poco tempo, ma è sempre preferibile rivolgersi a uno specialista per ottenere un effetto più marcato e non correre rischi di alcun genere.

Questo trattamento può causare alcuni effetti collaterali:

  • Danno irrimediabile a carico dei denti in caso di sedute ravvicinate di bleaching (specie se il trattamento viene eseguito nella formula fai da te);
  • Irritazione di gengive e lingua se l’agente sbiancante entra in contatto con i tessuti più delicati siti all’interno del cavo orale;
  • Aumento momentaneo della sensibilità nei confronti di alte e/o basse temperature (usa per alcuni giorni un dentifricio per denti sensibili).

Vedi anche “Lampada sbianca denti LED” per un ulteriore approfondimento.

Principali controindicazioni dello sbiancamento dei denti

Lo sbiancamento dei denti presenta alcune controindicazioni e non può essere eseguito, in quanto tale, nei seguenti casi:

  • Ipersensibilità dentale;
  • Marcata discromia;
  • Gravi affezioni croniche;
  • Alto grado di danneggiamento dei singoli elementi dentali;
  • Stato interessante;
  • Allattamento;
  • Allergie alle sostanze presenti nel gel a base di perossido di idrogeno (sbiancamento laser).

Prima di qualsiasi trattamento, sottoponiti sempre e comunque a un’accurata visita di controllo al fine di valutare le condizioni in cui vertono i tuoi denti e prenotare una seduta di igiene dentale (step fondamentale per poter eseguire lo sbiancamento in un secondo tempo).

Lo sbiancamento dentale fa male ai denti?

Lo sbiancamento dentale, indipendentemente dalla tecnica usata, non è un trattamento doloroso e non fa male ai denti; si tratta di una pratica altamente sicura per i pazienti e non arreca alcun danno allo smalto.

La procedura, come accennato in precedenza, è però controindicata in caso di gravidanza e allergie confermate a perossidi; non possono, infine, sottoporsi a sbiancamento bambini di età inferiore a 12 anni.

Avere denti bianchi e sfoggiare un sorriso smagliante è importante per motivi di natura estetica e non solo; i denti macchiati sono, difatti, molto spesso fonte di imbarazzo. Le macchie, che possono assumere svariate colorazioni, sono imputabili a molteplici fattori, ma tutto è correlato (nella maggior parte dei casi) ad abitudini malsane.

Fumo di sigaretta, consumo di bevande colorate e ingestione di cibi pigmentati possono, difatti, favorire la comparsa di questo inestetismo. Lo sbiancamento dentale rappresenta la soluzione giusta al tuo problema.

Puoi sottoporti al trattamento direttamente a casa con l’ausilio di prodotti dedicati, ma è preferibile rivolgersi a uno specialista che può indirizzarti, al termine della visita, verso lo sbiancamento più idoneo al tuo caso.

Il bleaching professionale con laser o luce LED non danneggia lo smalto, ti consente di ottenere risultati duraturi nel tempo e non è pericoloso. Gli unici effetti indesiderati sono, difatti, strettamente correlati a un aumento della sensibilità dentale e possibili piccole lesioni a carico di tessuti (lingua e gengive).