Sbiancamento denti laser

Sbiancamento denti laser Lo sbiancamento dei denti con il laser è una pratica sempre più comune e richiesta.

Il procedimento sta trovando un successo sempre maggiore, affiancandosi al metodo tradizionale, eseguito mediante l’applicazione di gel sbiancanti.

Ma in che cosa consiste il trattamento laser e quali vantaggi comporta?

Come funziona lo sbiancamento dentale con laser?

Ultimo aggiornamento 2025-06-11


La prima domanda a sorgere spontanea, in genere, riguarda proprio il laser: che cos’è e come agisce nello sbiancamento dentale? Per laser si intende un raggio concentrato di onde elettromagnetiche ad alta energia.

Al giorno d’oggi viene utilizzato per moltissime funzioni e applicazioni, sia in ambito medico che estetico.

Detto più semplicemente, si tratta di un fascio di luce che viene fatto viaggiare ad altissime frequenze, non visibili a occhio nudo, come nel caso dei raggi infrarossi e ultravioletti. L’energia generata è sorprendente e ha un’elevata capacità di penetrazione, che si traduce in efficacia nell’azione sbiancante.

Il fascio laser ad alta concentrazione non è l’unico elemento coinvolto. Altro importante componente è l’applicazione di un particolare gel al perossido di idrogeno.

Questa sostanza viene bombardata dal raggio, causando un rilascio di radicali liberi, i quali agiscono sulle molecole pigmentate alla base della colorazione grigiastra o giallognola dello smalto dentale, scindendole. Una volta eliminate i denti recuperano candore, lucentezza e un aspetto più salutare.

Procedura di sbiancamento laser dei denti

In fase preliminare si dovrà effettuare una visita, durante la quale si stabilirà o meno l’idoneità del paziente al trattamento.

In caso di patologie o disturbi specifici potrebbe non essere indicato lo sbiancamento al laser e si dovrebbe optare per altre soluzioni. È importante tenere a mente, inoltre, che il trattamento non sortisce effetto sulle otturazioni.

Il rischio, al contrario, è che queste diventino molto evidenti ed anti estetiche in seguito allo sbiancamento. Una volta certificate le condizioni ottimali del paziente, si può procedere con la determinazione della colorazione di partenza dei denti.

Si esegue, quindi, una fotografia della dentatura, che viene confrontata con una scala colorimetrica standard di riferimento.

Una volta stabilito il punto di partenza, si può procedere. Primo e necessario passaggio è quello di una pulizia preventiva del cavo orale.

La rimozione delle impurità favorisce una maggior efficacia del trattamento. Tramite l’applicazione di uno strumento divaricatore ci si accerta che la bocca resti nella posa corretta durante lo sbiancamento.

A questo punto il dentista procede con il gel a base di perossido di idrogeno, spalmandolo accuratamente sui denti. Il passaggio successivo è quello del bombardamento vero e proprio del gel tramite il laser.

La reazione è quella del rilascio di ossigeno, che penetra nel dente e separa le molecole pigmentate, sbiancando lo smalto. Una volta terminata l’operazione, sarà necessario mantenere la posa invariata per un tempo che può andare dai 15 ai 40 minuti.

Una volta trascorsi si potrà procedere alla rimozione del gel. Verrà effettuata una seconda fotografia della dentatura, che verrà confrontata con quella precedente allo sbiancamento dentale, per valutarne l’effetto.

Quali sono i tipi di laser usati per lo sbiancamento dei denti?

Altra domanda molto frequente è legata al tipo di laser utilizzato per lo sbiancamento dentale, alla quale se ne aggiunge un’altra: meglio il trattamento al LED o il laser? Per quanto riguarda le tipologie di laser maggiormente utilizzati, 3 sono quelli che hanno ricevuto l’approvazione della FDA (Food & Drugs Agency).

Ultimo aggiornamento 2025-06-11


Il più comune è il laser a diodi, utilizzato dalla maggior parte dei dentisti. Il secondo per frequenza di utilizzo è il laser ad Argon, che può vantare una soglia minore di rialzo termico.

L’ultimo e meno utilizzato è il laser a biossido di carbonio: rispetto agli altri è meno sicuro e stabile, provocando alcune controindicazioni dovuti ai rialzi termici, come fastidi gengivali e pulpiti. Per rispondere alla seconda domanda, se sia meglio il trattamento al LED piuttosto che quello al laser, non è possibile dare una risposta certa.

Molti dentisti tendono a prediligere l’utilizzo delle lampade al LED, sostenendo di aver riscontrato dei risultati migliori, anche se non fondati su dati specifici. La variabile che influisce su una tecnica piuttosto che l’altra è il tempo d’azione, minore nel caso dei laser, mentre l’efficacia risulta praticamente identica.

Consigli dopo il trattamento

L’aumento della sensibilità dentale in seguito allo sbiancamento al laser è da considerarsi normale. Alcuni pazienti hanno lamentato anche un lieve senso di bruciore gengivale, a volte persino marcato, ma che si risolve spontaneamente.

Dopo l’operazione di sbiancamento dentale si consiglia, nei 4-5 giorni successivi, di evitare l’assunzione di bibite con coloranti artificiali, caffè, liquirizia, vino rosso e tè nero. Per quanto concerne il fumo, l’indicazione è quella di evitare le sigarette per un’intera settimana.

Opinioni e costi

Le opinioni riguardo allo sbiancamento al laser dei denti sono alquanto eterogenee. Un elemento ricorrente è legato al prezzo del trattamento, da molti ritenuto eccessivo. L’utilizzo di apparecchiature specifiche comporta competenze e strumenti di assoluta qualità.

Tenendo in considerazione questi fattori è normale che il costo di esecuzione lieviti, rispetto ad un normale sbiancamento al gel.

I preventivi tengono conto di tutte queste variabili. A seconda del laser utilizzato, della rapidità del trattamento, della qualità del gel, della città e dello studio, i costi indicativi variano dai 300€ ai 700€.

Di contro è possibile leggere molte opinioni che esaltano la rapidità e l’efficacia di questa modalità di sbiancamento. Molti odontotecnici hanno riscontrato che il trattamento tramite gel risulta molto fastidioso per i pazienti.

Le lamentele riguardano principalmente bruciore e pizzicore alle gengive, specialmente nei punti dove il gel finisce per penetrare sotto la protezione. Nel complesso, al di là delle lamentele legate al prezzo, mediamente la maggior parte dei pazienti che si sono sottoposti allo sbiancamento dei denti al laser si sono detti assolutamente soddisfatti.

L’effetto sbiancante è visibile fin da subito, anche se la resa massima tende ad evidenziarsi ad alcuni giorni di distanza dal trattamento.

La durata complessiva è di circa uno o due anni in media, anche se questa indicazione può variare a seconda del paziente e delle sue abitudini. Esistono alcune controindicazioni che impediscono l’applicazione dello sbiancamento dei denti al laser a tutti i pazienti.

Soggetti con patologie croniche gravi, con dentature gravemente rovinate, ipersensibili o malate, donne incinte o in fase di allattamento e individui che presentino allergie ad una o più sostanze contenute nel gel smacchiante, non possono sottoporsi al trattamento.

Generalmente si tende a sconsigliarlo anche ai bambini.