Ritenzione idrica o cellulite

Ritenzione idrica o cellulite La ritenzione idrica, consistente nella capacità di trattenere liquidi in varie parti dell’organismo, si verifica principalmente nelle zone predisposte alla formazione di pannicoli adiposi.

Ultimo aggiornamento 2024-04-09


In tali zone spesso si creano anche condizioni che favoriscono l’insorgenza della cellulite, di fatto peggiorata dal ristagno dei liquidi corporei. Pur trattandosi di fenomeni differenti, esiste infatti una certa correlazione tra ritenzione idrica e cellulite.

Che cos’é la ritenzione idrica

La ritenzione idrica consiste nella tendenza ad accumulare liquidi negli spazi interstiziali tra le cellule, in quei distretti dell’organismo dove sono localizzati depositi di grasso, come i glutei, l’addome e le cosce.

Il segno più caratteristico conseguente a tale situazione è rappresentato dall’edema, che consiste in un anomalo rigonfiamento dovuto alla presenza dei liquidi.

La principale conseguenza di questo disturbo è un’alterazione della circolazione sanguigna e linfatica che, compresse dalle formazioni edematose, tendono a rallentare il proprio flusso.

Il ristagno di sangue e linfa è responsabile a sua volta di numerose ripercussioni metaboliche, tra cui l’accumulo di sostanze tossiche e il ridotto apporto di nutrienti ed ossigeno ai tessuti.

Anche se di solito la ritenzione idrica viene considerata unicamente un problema estetico, in realtà è anche un disturbo organico che rallenta la velocità di molte reazioni metaboliche.

Il disturbo può venire diagnosticato mediante un normale esame delle urine, con particolare riferimento alla concentrazione del sodio che, in caso di edemi, ha un valore che si discosta dalla soglia fisiologica.

Quali sono i sintomi della ritenzione idrica

Quando il metabolismo è alterato e l’eliminazione dei liquidi viene rallentata, il primo sintomo che compare è l’edema agli arti inferiori, che appaiono gonfi e appesantiti, con evidenti difficoltà deambulatorie.

Di solito gli edemi non fanno male e si presentano come zone morbide al tatto che, se sottoposte a digito pressione, assumono una caratteristica colorazione bianca; è molto comune “lasciare l’impronta” nella zona affetta da ritenzione idrica che è stata toccata.

L’aspetto della cute presenta fossette e avvallamenti intervallati da zone più rilevate; si tratta della così detta pelle a buccia d’arancia, la cui formazione è strettamente collegata alle anomalie metaboliche del ricambio idrico.

Un altro sintomo tipico di tale fenomeno è il mutamento d’aspetto dell’epidermide che appare tesa, sottile, lucida e spesso di colore tendente al bianco in quanto la circolazione sanguigna è rallentata.

Quando il disturbo assume proporzioni di notevole intensità, possono insorgere sintomi organici piuttosto seri, come ad esempio quelli a carico degli arti inferiori, che non sono più in grado di deambulare. In caso di ritenzione idrica severa possono subentrare anche difficoltà respiratorie, emicrania ed affezioni cardiache.

Quali sono le cause della ritenzione idrica

Le cause ed i fattori predisponenti alla ritenzione idrica sono i seguenti:

  • anomalie funzionali a livello dell’apparato circolatorio, in particolare di quello venoso e linfatico;
  • regime alimentare squilibrato e ricco di cibi salati oppure contenenti caffeina;
  • trattamenti farmacologici prolungati, in particolare con corticosteroidi, antinfiammatori o terapie ormonali sostitutive in menopausa;
  • presenza di patologie croniche come disfunzioni renali, epatiche o cardiovascolari;
  • disturbi metabolici come il diabete o l’ipertensione arteriosa;
  • sedentarietà e tendenza al sovrappeso;
  • abuso di fumo e di sostanze alcoliche;
  • alterazione dei livelli di estrogeni.

Quali sono i rimedi per la ritenzione idrica

Trattandosi di un disturbo multifattoriale, i rimedi da attuare per risolverlo devono coinvolgere numerosi aspetti. Innanzitutto è necessario accertarsi che la ritenzione idrica non dipenda da patologie organiche di tipo cardiocircolatorio o renale, poiché in questi casi è richiesta una terapia farmacologica, mirata alla patologia primitiva.

Dopo avere escluso tale ipotesi, si può agire correggendo il regime dietetico, eliminando gli alimenti salati e grassi, e privilegiando frutta e verdura, che svolgono un’efficace azione drenante. E’ anche utile assumere integratori naturali o bevande che favoriscano il drenaggio dei liquidi in eccesso.

Ultimo aggiornamento 2024-04-11

Risulta particolarmente utile praticare attività fisica con regolarità, per mantenere attivo il metabolismo ed impedire il ristagno di liquidi nelle parti declivi del corpo. Bisogna inoltre evitare di stare in piedi a lungo senza muoversi.

Ultimo aggiornamento 2024-04-10


Per rinforzare il microcircolo, è molto efficace la passeggiata sul bagnasciuga, grazie all’azione del movimento associato a quella dell’acqua marina, che contribuisce a massaggiare piedi e caviglie, i punti maggiormente coinvolti dalla sintomatologia edematosa.

Un rimedio contro la ritenzione idrica è anche assicurare una regolare funzionalità dell’alvo intestinale, poiché la stitichezza riduce il deflusso venoso addominale, contribuendo all’alterazione del ricambio idrico.

L’assunzione di integratori alimentari a base di principi attivi drenanti, come il tarassaco, la betulla, l’ippocastano ed altri composti fitoterapici ad azione diuretica, si rivela di grande utilità per eliminare questo disturbo. Una corretta idratazione quotidiana, consistente nel bere almeno due litri di acqua preferibilmente lontano dai pasti, migliora il ricambio metabolico.

Un altro aspetto da curare è quello del controllo sulla concentrazione degli ioni salini ed in particolare del potassio e del magnesio che, pur indirettamente, giocano un ruolo importantissimo per il ricambio idrico.

Infatti, attraverso la membrana cellulare avviene il passaggio di molti ioni che regolano l’equilibrio elettrolitico delle cellule; se tale equilibrio viene modificato, possono subentrare dei fenomeni di ritenzione idrica.

Che cos’è la cellulite

La cellulite consiste in un processo degenerativo ed infiammatorio del tessuto adiposo e connettivo del derma, che si localizza principalmente a livello delle natiche, dell’addome, delle cosce e delle braccia.

Questo disturbo è collegato a problemi circolatori che provocano una scarsa ossigenazione cellulare nel distretto interessato, contribuendo alla formazione del tipico aspetto a buccia d’arancia dell’epidermide.

La superficie cutanea interessata può diventare ipersensibile o addirittura dolente in seguito all’infiammazione delle terminazioni nervose sensitive. Questi fenomeni dipendono dalla proliferazione del tessuto fibroso, che forma delle placche irregolari di dimensioni variabili, chiamate placche cellulitiche, le quali, comprimendo i vasi sanguigni, ostacolano gli scambi intercellulari.

Differenze tra cellulite e ritenzione idrica

Ritenzione idrica e cellulite sono fenomeni collegati poiché la prima può trasformarsi nella seconda.

Se sussiste il dubbio di essere soggetti a cellulite o ritenzione idrica, è utile sapere che la prima è un disturbo riguardante il derma e l’epidermide, mentre la seconda coinvolge gli strati più profondi dell’apparato tegumentario insieme al microcircolo.

Le cellule del derma sono circondate dai liquidi interstiziali, il cui metabolismo è regolato dal gradiente di pressione osmotica. Quando si verificano delle modificazione di tale parametro, i liquidi ristagnano negli spazi interstiziali, contribuendo all’insorgenza degli edemi.

La cellulite consiste in un‘infiammazione dei tessuti sottocutanei, con aumento di volume della massa grassa. In questo caso gli adipociti, avendo raggiunto notevoli dimensioni, schiacciano i tessuti circostanti e contribuiscono alla formazione dei nodi cellulitici.

Mentre la ritenzione idrica è una manifestazione collegata al ristagno di liquidi interstiziali, la cellulite è un fenomeno dovuto ad una vera e propria infiammazione dei tessuti sottocutanei.

In entrambi i casi è comunque necessario agire tempestivamente e con rimedi efficaci per evitare la possibile tendenza alla cronicizzazione.