Ultimo aggiornamento 2025-03-18
Proprio in virtù di questi effetti positivi, la comunità scientifica si sta da tempo interrogando in merito all’eventuale rapporto esistente tra curcuma e psoriasi, con diversi studi propensi a dimostrare che il complesso insieme di antiossidanti contenuti all’interno della spezia sia in grado di alleviare i sintomi della malattia.
Ad oggi sono molte le ricerche che evidenziano una correlazione positiva, quindi il mondo accademico è giunto alla conclusione che la curcuma può a tutti gli effetti alleviare i sintomi della psoriasi.
Cos’è la psoriasi
La psoriasi è una malattia della pelle che provoca ciclicamente delle eruzioni cutanee – dette esacerbazioni – di natura infiammatoria. L’infiammazione e la desquamazione della cute – due caratteristici sintomi della malattia – non sono costanti: la psoriasi, infatti, ha un andamento ciclico, e nel corso di tutta la vita del paziente si alternano momenti in cui i sintomi sono praticamente assenti e altri in cui questi si manifestano in maniera acuta.
L’infiammazione degli strati più o meno profondi dell’epidermide fa sì che la superficie si mostri desquamata, con colorazione che varia dal rosso vivo al grigio. Al momento, l’unica cura adatta per la psoriasi prevede l’utilizzo di creme e lozioni utili per alleviare il prurito o la dolenza e per favorire la cicatrizzazione.
All’interno di queste creme si può trovare proprio la curcuma, che ha notevoli proprietà antinfiammatorie ed è in grado di alleviare i sintomi della psoriasi, come il prurito e il gonfiore. Se vuoi sapere come usare la curcuma per la psoriasi, continua la lettura.
Proprietà della curcuma
Le caratteristiche fitochimiche che contraddistinguono la curcuma da altre spezie sono da imputare tutte a un singolo composto, che prende il nome di curcumina.
Da un punto di vista prettamente chimico, la curcumina è un polifenolo (più specificamente, si tratta di un difenolo con due funzioni chetoniche) il quale, grazie alla sua particolare struttura, riesce ad assorbire tutte le lunghezze d’onda eccetto quella del giallo, che quindi rappresenta il suo colore caratteristico.
Proprio per via del suo colore, la curcumina viene utilizzata anche come colorante alimentare, ma sono decisamente degne di nota le sue proprietà antinfiammatorie. Dai numerosi studi è stato infatti evidenziato che il principio attivo è in grado di inibire l’attività pro-infiammatoria delle citochine come la TNF-alfa, alleviando i sintomi dell’infiammazione.
A sostegno di ciò, l’Iranian Journal Pharmaceutical Research ha effettuato delle prove in vivo, testando degli impacchi a base di curcumina sulla pelle di persone che presentavano psoriasi a placche. Dopo alcune settimane di trattamento è stato osservato che i sintomi della patologia risultavano notevolmente ridotti, e in maniera più rapida rispetto a pazienti affetti anch’essi da psoriasi a placche che utilizzavano altri emollienti o antinfiammatori.
Curcuma nelle creme contro la psoriasi
La curcumina viene già ampiamente utilizzata nell’industria farmaceutica nella realizzazione di creme e lozioni che siano in grado di attenuare i sintomi della psoriasi. La curcumina risulta tra i principi attivi presenti in maggiore concentrazione soprattutto nelle creme studiate contro la malattia contenenti solo ingredienti naturali al 100%.
Se, dunque, soffri di psoriasi, valuta l’acquisto di una crema contro i sintomi infiammatori di questa patologia contenente la curcuma, che si rivela un valido alleato della pelle nei momenti di maggiore criticità.
Oltretutto, se non si desidera acquistare una crema in farmacia ma non si vuole rinunciare a un sollievo duraturo, è possibile anche realizzare in casa degli impacchi a base di curcuma, da applicare direttamente sulla frazione di cute interessata dall’infiammazione.
Ultimo aggiornamento 2025-03-18
È bene ricordare che diverse agenzie europee e internazionali, tra cui l’EFSA, hanno evidenziato come la curcumina sia sicura per la salute dell’uomo, a maggior ragione se essa non viene assunta per via orale.
L’applicazione sulla pelle non presenta, infatti, effetti collaterali degni di nota (a parte una leggera colorazione della cute, che può essere rimossa utilizzando un sapone neutro delicato), tuttavia i soggetti che soffrono di calcolosi della colecisti dovrebbero limitare l’assunzione per via orale di questo principio attivo, per evitare la formazione di calcoli.